venerdì 8 maggio 2009

abbracciare la vita

mi chiedo spesso perchè non balliamo invece di camminare o di stare fermi ad aspettare. non so mentre si cucina, si lavano i piatti, o si spetta il tram: stare fermi in posizioni fisse e meccaniche è più faticoso che muovere il culo. siamo ormai quasi tutti assuefatti ad avere sempre un suono di fondo: che sia la televisione, il bip dei tasti del telefono o la musica elettronica della playstation. quindi, il mio suggerimento è mettere della musica che ci piace e ballare. quando si è fuori si può usare un lettorino mp3, o, ancora meglio danzare con i suoni dell'ambiente esterno, ma lì già andiamo sul raffinato...
ballare, muiovere il corpo liberamente è considerato un tabù, è una cosa che non si fa, non sta bene, bisogna essere in uno stato di euforia per lasciare andare il corpo. se posso azzardare una possibile ipotesi, penso che, non avendo piena consapevolezza del nostro corpo, pensiamo che una volta messo in moto, ne possiamo perdere il controllo, e che quello comincerà ad andare da solo, e chissà di quali cose efferate e terribili è capace di fare tuitta questa carne corrutibile. no, non si può dar fiducia a ciò che si corromperà. e allora a volte finisce che blocchiamo la nostra corruttibilità in una fissità e in una rigidezza che la rendono già simile alla morte. e invece quella carne non è solo carne.non è solo quello che vediamo quando sezioniamo un cadavere. quella materia ha una cosa che non capiamo ancora cos'è (e forse, per fortuna, non lo capiremo mai) e che è la vita.


abbracciare la vita è un movimento che faccio quasi sempre all'inizio di una lezione: a piedi separati della stessa ampiezza del bacino, ginochhia leggermente flesse, si mfanno dondolare le braccia-e quindi le spalle- di lato, piegando i gomiti e .. abbracciando la vita, nel senso di punto vita. buona metafora no?

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